
skkstories_21
L’Uomo in Nero è lì, in attesa del momento giusto. Prepara l’agguato. Predatore paziente.
C’è una frase in ogni libro, in ogni testo musicale. Una pennellata nell’intera tavolozza. Una zona di ombra in ogni fotografia. Un punto di precario equilibrio nell’architettura.
L’Uomo in Nero è la promessa del collasso. È il rischio, il pericolo di non riuscire nei propri intenti. È la perpetua minaccia di fallimento. Quel dettaglio che rischia di bloccarti per sempre. Basta assecondarlo una volta e, nel tempo di un respiro, tutto svanisce. Amplificatore di insicurezza, lascia la pagina bianca.
L’Uomo in Nero è qui. L’ho conosciuto. Le sue iniziali marcate con decine e decine di mozziconi di sigaretta ancora accesi. L.N.
«I have lived in darkness
For all my life, I’ve been pursued
You’d be afraid if you could feel my pain
And if you could see the things I am able to see»
E.
(soundtrack: Muse – The Dark Side)